Tenuta del Priore
L’evoluzione storica del Montepulciano d’Abruzzo
Si tratta di una delle uve più importanti del Centro Italia che divide la sua fama con il Sangiovese.In passato queste due varietà sono state confuse, tanto da assumere lo stesso nome in assenza di studi ampelografici.
Dove nasce questa uva e come ha fatto ad arrivare in Abruzzo? Come la maggior parte delle tipologie a bacca rossa di tutto il centro-meridione venne importata probabilmente dai Greci nella notte dei tempi. Era famosa anche nell’era romana ed era molto apprezzata dal poeta latino Ovidio e dal generale cartaginese Annibale Barca, il quale durante la Seconda Guerra Punica se ne serviva per energizzare il suo esercito. Con tutta probabilità il suo centro di diffusione in Abruzzo fu l’area di Torre de’ Passeri, nella Valle Peligna che si affaccia sull’Adriatico e da qui si diffuse poi in modo capillare in tutta la regione. Un raro documento di Tommaso Campione di Pescara conferma la sua storia e racconta come alcuni ceppi presenti in tal zona furono gli unici a sopravvivere alle calamità della fillossera. Insomma un’uva, un territorio e una storia raccontano la presenza delle vicende umane fin dai tempi antichi.
Profilo e abbinamenti di un grande vino rosso
Il vino rosso Montepulciano d’Abruzzo è caldo e corposo. Il bouquet è intenso, potente e ampio e accresce con l’affinamento. Frutta a bacca nera e rossa sono i profumi più tipici, spesso uniti a viola, spezie scure ed erbe aromatiche con richiami terziari di cioccolato, eucalipto, sottobosco, tabacco e vaniglia dovuti all’affinamento in legno.Il vino mantiene quella piacevole e caratteristica sensazione rustica tipica del territorio. Al palato è morbido, spesso dotato di buona alcolicità e trama tannica ben delineata.
I migliori Montepulciano d’Abruzzo abbinamenti sono fatti con primi e secondi piatti a base di carne. L’abbinamento con gli arrosticini è tipico, così come gli spaghetti alla chitarra con sugo di cinghiale o lepre, e ovviamente la carne di agnello.
Il Cerasuolo d’Abruzzo
Sempre da uve Montepulciano deriva il vino rosato Cerasuolo d’Abruzzo.
Dalla vendemmia 2010 al rosato viene riconosciuta una DOC specifica. Questo lancia il successo di un’etichetta da sempre sottovalutata e presa poco in considerazione. Negli ultimi anni è stato valorizzato diventando uno dei vini rosati più apprezzati al mondo.
Nella sua veste più classica viene affinato in solo acciaio per esprimere al meglio tutta la sua semplicità e fragranza di frutto: un esempio è fornito dal celebre Cerasuolo d'Abruzzo Col del Mondo, un punto di riferimento della tipologia. Colore rosa cerasuolo luminoso. Ha un bouquet fragrante, con profumi di piccoli frutti a bacca rossa su cui prevale la nota di ciliegia accompagnata da sentori di fragola, lamponi e ribes con leggeri tocchi floreali. Il sorso è agile, polposo, fresco, di grande piacevolezza. Alcuni studi hanno dimostrato l’esistenza di un’alta concentrazione di sostanze antiossidanti all’interno dell’uva che permettono a queste produzioni di avere longevità e capacità di maturare nel tempo.
I più tradizionali abbinamenti del Cerasuolo d’Abruzzo si rifanno alla tradizione locale. È un rosato a tutto pasto per quanto concerne il mondo del pescato, infatti si abbina perfettamente con antipasti, primi, secondi e fritture di pesce azzurro, ma anche con crostacei, molluschi e frutti di mare. Per gli abbinamenti regionali si consiglia di aprire una bottiglia con un brodetto alla pescarese.
Tra le migliori aziende produttrici di vini abruzzesi c’è Tenuta del Priore - Col del Mondo, 60 ettari ubicati tra le colline pescaresi a circa 300 metri di altitudine. I terreni sono argilloso - calcarei ricchi di scheletro e ospitano le uve autoctone: montepulciano, trebbiano, pecorino e passerina.
I vini bianchi sono estremamente piacevoli. Il Pecorino Campotino è energico, sapido e succoso, così come l’Abruzzo Bianco Sunnae, mediterraneo ed equilibrato.
I vini rossi a base montepulciano sono potenti, vinosi e tipici, con tannini robusti perfetti per abbinamenti con piatti di carne. Esemplare il Montepulciano d’Abruzzo Campotino.
Tenuta del Priore
La storia della Tenuta del Priore e dell’azienda vitivinicola Col del Mondo si intreccia strettamente con i sentimenti. Lo struggimento mai sopito dell’abbraccio alla terra natìa, l’amore per la natura incontaminata, le colline del Pescarese che degradando dai filari verso la lontana civiltà urbanistica tracciavano la dimensione della passione per quelle uve che sembravano evocare un richiamo.
La Tenuta del Priore si trova in Abruzzo nel comune di Collecorvino nell’entroterra di Pescara. Il territorio si presenta col suo tipico susseguirsi di colline degradanti dall’Appennino all’Adriatico. La catena appenninica con i suoi rilievi più alti e spesso innevati del Gran Sasso e della Maiella chiude ad anfiteatro lo sguardo ad ovest, mentre ad est lo sviluppo armonico delle colline raggiunge il mare. Questo ambiente nel Pliocene era costituito da un mare antistante la giovane catena appenninica e riceveva da questa i detriti che i fiumi vi apportavano, depositandovi argille fini prima, limo e sabbia in seguito. Nell’epoca successiva: il Pleistocene, caratterizzata dalle glaciazioni, il territorio abruzzese si modellò quasi definitivamente sotto la spinta dei ghiacciai e con l’incisione di vallate sempre più decise, operate dai fiumi ricchi di masse d’acqua.
L’evoluzione storica del Montepulciano d’Abruzzo
Si tratta di una delle uve più importanti del Centro Italia che divide la sua fama con il Sangiovese.In passato queste due varietà sono state confuse, tanto da assumere lo stesso nome in assenza di studi ampelografici.
Dove nasce questa uva e come ha fatto ad arrivare in Abruzzo? Come la maggior parte delle tipologie a bacca rossa di tutto il centro-meridione venne importata probabilmente dai Greci nella notte dei tempi. Era famosa anche nell’era romana ed era molto apprezzata dal poeta latino Ovidio e dal generale cartaginese Annibale Barca, il quale durante la Seconda Guerra Punica se ne serviva per energizzare il suo esercito. Con tutta probabilità il suo centro di diffusione in Abruzzo fu l’area di Torre de’ Passeri, nella Valle Peligna che si affaccia sull’Adriatico e da qui si diffuse poi in modo capillare in tutta la regione. Un raro documento di Tommaso Campione di Pescara conferma la sua storia e racconta come alcuni ceppi presenti in tal zona furono gli unici a sopravvivere alle calamità della fillossera. Insomma un’uva, un territorio e una storia raccontano la presenza delle vicende umane fin dai tempi antichi.
Profilo e abbinamenti di un grande vino rosso
Il vino rosso Montepulciano d’Abruzzo è caldo e corposo. Il bouquet è intenso, potente e ampio e accresce con l’affinamento. Frutta a bacca nera e rossa sono i profumi più tipici, spesso uniti a viola, spezie scure ed erbe aromatiche con richiami terziari di cioccolato, eucalipto, sottobosco, tabacco e vaniglia dovuti all’affinamento in legno.Il vino mantiene quella piacevole e caratteristica sensazione rustica tipica del territorio. Al palato è morbido, spesso dotato di buona alcolicità e trama tannica ben delineata.
I migliori Montepulciano d’Abruzzo abbinamenti sono fatti con primi e secondi piatti a base di carne. L’abbinamento con gli arrosticini è tipico, così come gli spaghetti alla chitarra con sugo di cinghiale o lepre, e ovviamente la carne di agnello.
Il Cerasuolo d’Abruzzo
Sempre da uve Montepulciano deriva il vino rosato Cerasuolo d’Abruzzo.
Dalla vendemmia 2010 al rosato viene riconosciuta una DOC specifica. Questo lancia il successo di un’etichetta da sempre sottovalutata e presa poco in considerazione. Negli ultimi anni è stato valorizzato diventando uno dei vini rosati più apprezzati al mondo.
Nella sua veste più classica viene affinato in solo acciaio per esprimere al meglio tutta la sua semplicità e fragranza di frutto: un esempio è fornito dal celebre Cerasuolo d'Abruzzo Col del Mondo, un punto di riferimento della tipologia. Colore rosa cerasuolo luminoso. Ha un bouquet fragrante, con profumi di piccoli frutti a bacca rossa su cui prevale la nota di ciliegia accompagnata da sentori di fragola, lamponi e ribes con leggeri tocchi floreali. Il sorso è agile, polposo, fresco, di grande piacevolezza. Alcuni studi hanno dimostrato l’esistenza di un’alta concentrazione di sostanze antiossidanti all’interno dell’uva che permettono a queste produzioni di avere longevità e capacità di maturare nel tempo.
I più tradizionali abbinamenti del Cerasuolo d’Abruzzo si rifanno alla tradizione locale. È un rosato a tutto pasto per quanto concerne il mondo del pescato, infatti si abbina perfettamente con antipasti, primi, secondi e fritture di pesce azzurro, ma anche con crostacei, molluschi e frutti di mare. Per gli abbinamenti regionali si consiglia di aprire una bottiglia con un brodetto alla pescarese.
Tra le migliori aziende produttrici di vini abruzzesi c’è Tenuta del Priore - Col del Mondo, 60 ettari ubicati tra le colline pescaresi a circa 300 metri di altitudine. I terreni sono argilloso - calcarei ricchi di scheletro e ospitano le uve autoctone: montepulciano, trebbiano, pecorino e passerina.
I vini bianchi sono estremamente piacevoli. Il Pecorino Campotino è energico, sapido e succoso, così come l’Abruzzo Bianco Sunnae, mediterraneo ed equilibrato.
I vini rossi a base montepulciano sono potenti, vinosi e tipici, con tannini robusti perfetti per abbinamenti con piatti di carne. Esemplare il Montepulciano d’Abruzzo Campotino.